Cos’è la fibrillazione atriale (FA)?
In condizioni normali (ritmo sinusale), un singolo impulso che origina dalle cellule “pacemaker” del cuore viaggia attraverso il tessuto atriale, e viene trasmesso in modo coordinato ai ventricoli. Durante la fibrillazione atriale tanti impulsi sono generati in modo caotico in più punti degli atri, e trasmessi in modo irregolare ai ventricoli, determinando un battito cardiaco rapido e disordinato.
Quali sono i rischi della FA?
Come si tratta la FA?
In cosa consiste il trattamento medico della FA?
- Farmaci per il controllo del ritmo (antiaritmici)
- Farmaci per il controllo della frequenza cardiaca (per abbassare il numero di battiti)
- Anticoagulanti (Coumadin o altri anticoagulanti orali), farmaci che rendono il sangue più fluido e prevengono la formazione di trombi e quindi il rischio di ictus cerebrale
Quando si tratta chirurgicamente la FA?
Il trattamento chirurgico viene considerato nel momento in cui
- La terapia medica non controlla o corregge la FA
- La terapia medica non viene tollerata
- Se i farmaci anticoagulanti non possono essere assunti
- Si hanno trombosi o ictus in corso di terapia medica
- Si è sottoposti a chirurgia cardiaca per altri motivi
- Si vuole ridurre il rischio di ictus cerebri (casi selezionati)
Quale è l’esperienza della Cardiochirurgia di Verona nel trattamento della FA?
Il trattamento chirurgico della FA nella nostra Unità Operativa viene considerato quando i pazienti si sottopongono a chirurgia cardiaca per altri motivi, quali malattie valvolari o coronariche, oppure – in casi selezionati – vi sia una FA isolata (cioè senza una concomitante cardiopatia) che non si riesca a controllare con i farmaci o con la terapia ablativa cardiologica. Oltre ciò, la nostra Unità Operativa esegue procedure di esclusione dell’auricola sinistra per ridurre il rischio di trombosi, cardio-embolia, ed ictus cerebri nei pazienti affetti da FA.Il trattamento chirurgico antiaritmico della FA prende il nome di procedura di “Maze”, che in inglese significa labirinto (Figura 1). Questa procedura consiste nel creare delle piccole cicatrici negli atri in modo da formare un percorso obbligatorio, volto ad instradare l’impulso in modo ordinato dalle cellule pacemaker, attraverso il tessuto atriale, fino ai ventricoli, re-instaurando il ritmo sinusale.
A questo si accompagna l’esclusione dell’auricola sinistra dal sistema circolatorio, escludendo così la principale fonte di formazione di trombi.